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Teste di moro

Testa di Moro Pacon H 28 modello "Emiro"

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Questa "testa di moro" è una riproduzione antica a dettagli morbidi, la storia risale al tempo del "Regno delle due Sicilie", un artefatto che racconta la sua leggenda un un periodo storico florido e ricco di cultura, tutto grazie all'agemonia del Grande Imperatore Federico II di Svevia. Si racconta che intorno all’anno 1100, periodo della dominazione araba in Sicilia, alla Kalsa, antico quartiere della città di Palermo, vivesse una bellissima fanciulla. Passando per la Kalsa, un Nobile moro vide la bella ragazza intenta ad annaffiare i suoi fiori, e subito se ne innamorò. Decise di dichiararsi, senza indugio, entrò in casa della ragazza per dichiararle il suo amore. La fanciulla, colpita da quell’ardito e intenso sentimento, ricambiò l’amore del Nobile moro. i due stettero insieme per molto, finchè lei scoprì che aveva già moglie e i figli, tradita e ingelosita approfittò della notte e tagliò la testa dell' uomo mentre giaceva addormentato e con questa fece un vaso con cui ricordare con nostalgia il suo amato, ove piantò una pianta di basilico. Il basilico crebbe forte e le genti pensarono che fosse una "benedizione divina", il Signore avrebbe benedetto l'unione delle due etnie voluta dall' Imperatore "Federico II" facendo crescere rigogliosa la pianta tipica del luogo in un vaso rievocativo Arabo, così le genti riprodussero il vaso portando a se la benedizione. Quando il vaso si guastò la donna fù denunciata per l'assassinio del Nobile Arabo e per evitare un incidente diplomatico con le terre d'Oriente, l'imperatore fece giustiziare la donna e in segno di monito ripose la sua testa accanto all'amante, in simbolo di eguaglianza etnica e amore eterno.
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